Le regole base per prenderti cura del tuo prato

È stupefacente quanto rigenerante possa essere camminare su un bel prato verde, con il suo aspetto sano, curato e ordinato. Molte persone trovano gratificante anche solo la vista di un bel prato.

Tuttavia, per ottenere un prato perfetto, bisogna dargli le giuste cure e le giuste attenzioni durante tutto l’anno. Questo processo richiede, oltre ad alcune conoscenze, anche molto tempo e molte energie.

Non tutti hanno tempo ed energie da dedicare al proprio prato, per questo il consiglio è quello di non improvvisare e di rivolgersi a dei professionisti.

Prendersi cura del proprio prato è comunque un piacere e può anche essere rilassante nel tempo libero. Vediamo quindi come ottenere e mantenere un prato superlativo.

Le 5 regole di un bel prato

Un prato necessita principalmente di queste cure: Irrigazione, taglio, concimazione, asportazione delle erbacce, scarificazione e arieggiatura.

Irrigazione

Cominciamo con la prima necessità di ogni prato: l’acqua. Il prato andrebbe innaffiato nelle ore meno calde, quindi al mattino e alla sera, se occorre.

Un prato di piccole dimensioni può essere innaffiato anche manualmente, ma per un risultato ottimale è meglio dotarsi di un sistema di irrigazione. Molti lo montano anche per il fazzoletto di terra davanti casa, in modo da automatizzare il processo, rendendolo più efficiente e meno faticoso. Il consiglio è di rivolgersi a un professionista che possa valutare le esigenze del tuo prato, oltre che le tue.

 

Taglio

Tosare l’erba è fondamentale per favorire un prato fitto e vitale: l’erba alta richiede più risorse e crea più ombra sul terreno. La sua altezza dovrebbe sempre attestarsi tra i 5 ed i 10 centimetri massimo.

Tuttavia, il taglio è un’operazione noiosa e faticosa. Si esegue con tosaerba manuale, elettrico o a motore, molto dipende dalle dimensioni del prato: se è molto esteso e non perfettamente in piano meglio delegare l’operazione a un professionista. Molti non si rendono conto di quanto tempo ed energia richieda tosare per bene un prato di grandi dimensioni.

Per procedere in autonomia, eccoti due consigli per un taglio perfetto:

meglio farlo quando l’erba non è umida: risulta più semplice da tagliare e da rimuovere;

ogni volta cambia direzione di taglio: per evitare che l’erba cresca sempre nello stesso verso;

Concimazione

Questa, come le due attività seguenti, ti consiglio vivamente di farle fare a qualcuno con esperienza; o quanto meno di farti consigliare sul prodotto adatto e sulle quantità opportune, che dipendono dal tipo di erba, dalle condizioni del prato, dal periodo dell’anno.

In linea generale, serve un concime biologico e a lento rilascio, che favorisca la popolazione di lombrichi e microbi: ospiti che a loro volta accelerano la decomposizione degli scarti d’erba, promuovendo un terreno ben nutrito e areato. Questa tipologia di concime, inoltre, espone meno il prato a rischio di bruciature.

Per risultati eccellenti ti dico subito che potrebbe essere necessario ripetere almeno ogni 10 settimane, nel periodo tra marzo e novembre.

 

Erbacce

Per eliminare erbe infestanti come il trifoglio bianco basta uno scarificatore manuale, che con la sua azione ne ostacola anche la successiva ricrescita. Altri infestanti, come le margherite, possono essere rimosse utilizzando un sarchiatore per radici.
Operazioni che potrebbero richiedere tanta pazienza ed energia.

Scarificazione e arieggiatura

Mentre l’arieggiatura è consigliabile eseguirla due volte l’anno, in primavera e autunno, la scarificazione può essere eseguita all’occorrenza; che il più delle volte si traduce in almeno una volta ogni anno o due.

L’arieggiatura consiste nel praticare regolari fori nel terreno per aumentarne la superficie di scambio tra aria, radiazione solare, acqua e batteri aerobici, fondamentali per il rafforzamento di suolo e manto erboso.

Con la scarificazione, viceversa, si rimuovono i residui erbacei prodotti dal prato come da piante e alberi circostanti, che nel tempo tendono a compattarsi in un via via sempre più spesso strato muschioso; deleterio perché impedisce al suolo e agli strati d’erba più bassi di respirare.

Si tratta di un trattamento radicale, che sottopone il prato a un salutare stress rinnovatore. La scarificazione va eseguita con competenza e misura per non rischiare di nuocere alla parte sana.